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Bolsena – (sil.co.) – Lago di Bolsena, archeo-sub a caccia di reperti e “cavie” di una ricerca della Sapienza sul rischio iperbarico. E’ la “spedizione” di luglio al Gran Carro cui ha preso parte anche il Centro ricerche archeologia subacquea, a supporto delle attività della Soprintendenza. La stessa sfociata nell’eccezionale ritrovamento di un bronzetto nuragico.

Durante una delle immersioni i subacquei hanno trovato – a 4 metri di profondità – il piccolo oggetto che, una volta pulito, si è scoperto essere una statuina di bronzo, alta pochi centimetri, risalente alla civiltà nuragica della Sardegna, riconosciuta tramite alcuni elementi stilistici caratteristici dell’antichissima civiltà sarda.

“Una testimonia di come questo villaggio fosse un punto strategico di contatto sulla tratta tra costa ed entroterra, che toccava Vulci, Bisenzio, Gran Carro e Orvieto”, ha spiegato l’archeologa subacquea Barbara Barbaro del Servizio di archeologia subacquea della Soprintendenza per l’Etruria meridionale, che sta seguendo le operazioni in collaborazione con il Centro ricerche archeologia subacquea (Cras Aps).

Un “tesoro” per gli studiosi, fatto di statuine in bronzo, fibule, anellini, spilloni, rotelle a raggi forse d’argento e molte fusaiole finemente decorate. E vasi, con all’interno resti combusti di semi e ossa di animali. Continua…

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