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Colica addominale post-immersione

5 marzo 2013 – Scritto da Tiziana Faggionato – 1 Commento in risposta a questo articolo.
Buongiorno! 
Descrivo brevemente un fastidioso inconventiente successo venerdi sera 01.03.2013.
Immersione notturna al lago di Garda, profondità massima 44 metri, profilo da 20 minuti a 40 metri in aria + 1 ciclo di ossigeno  a -6 metri.


 

Dopo 1 oretta dall’uscita dall’acqua, iniziano forti dolori addominali (tipo una colica) e un gonfiore diffuso sul braccio dx (doloroso) localizzato dalla spalla al gomito. La cute del braccio NON presentava nessun tipo di edema.   I dolori cessano durante la serata  dopo aver respirato ossigeno . Il gonfiore,  stamattina (lunedi 4 marzo 2013) e’ notevolmente migliorato, resta un dolore muscolare ma molto attenuato rispetto alle giornate di ieri e sabato. 
Durante l’immersione non ho avuto problemi, ne ho sofferto il freddo (temperatura dell’acqua 8 gradi) . Non soffro di nessuna particolare  patologia e non prendo attualmente medicinali.
Gia’ effettuato un primo esame per la ricerca della Pervietà del Forame Ovale cinque anni fa all’Ospedale di Brescia e un secondo esame nell’anno 2012 all’Ospedale di Cittadella (Pd) . Entrambi con esito negativo.  
Chiedo gentilmente un Vs parere in merito.  Grazie mille e buona giornata, 
Tiziana

Gentile Tiziana, grazie per l’attenzione e la stima. Sono felice che l’incidente si stia risolvendo rapidamente. 
Siccome l’episodio è recente (ti rispondo in terza giornata dall’episodio acuto) è obbligatorio che tu ti faccia visitare presso il Centro iperbarico a te più vicino e, comunque, il Centro iperbarico Ravenna è a tua disposizione (0544-500152, direzione@iperbaricoravenna.it). Ciò premesso, provo ad analizzare le cause del problema in base al tuo racconto.
La diagnosi differenziale è tra incidente da decompressione o altra malattia (non correlata direttamente con l’attività subacquea) intercorsa a fine immersione.
A supporto dell’incidente da decompressione è il fatto che tu abbia utilizzato un profilo di decompressione per una immersione a quaranta metri mentre in realtà hai toccato i 44 metri. Mi piace poco l’ossigeno puro respirato in acqua, a meno che non sia il gas respirato nella parte finale di una immersione tecnica (con utilizzo di elio nella miscela di fondo e aria arricchita in ossigeno dai 21 metri, infine ossigeno a 6 metri). Il gonfiore doloroso (che, in medicina, chiamiamo linfedema) sembra correlato col fatto che la circolazione sanguigna del polmone (piccolo circolo) fosse ingolfata da bolle. La colica sarebbe dovuta a un processo infiammatorio scatenato dalle bolle nei vasi sanguigni dell’intestino o del rene. Questa ipotesi concorda con il fatto che respirando ossigeno normobarico tu sia migliorata.
Al momento, non posso escludere una colica addominale da problema renale (magari facilitato dalla eventuale disidratazione, dal freddo) o altro organo addominale (ovaie, intestino, colecisti).
Prima di riprendere le immersioni, esegui una ecografia dell’addome (puoi inviarmi il referto, se tu lo ritenessi utile) e – come sopra indicato – la visita medica necessaria per l’idoneità al ritorno all’immersione dopo ogni incidente o malattia intercorrente.


Ti saluto cordialmente, Pasquale Longobardi

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