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Tavolara, isola o penisola?

La leggenda di una strada romana sommersa che univa Porto San Paolo a Tavolara è storia vecchia: chi scrive la sentì raccontare nella prima infanzia da un amico di famiglia, mentre si faceva pesca al traino sul gozzo Sira di mio padre. Chiedendo conferma qua e là per curiosità, soprattutto fra i pescatori subacquei giovani e meno giovani che conoscono quei fondali come le loro tasche, scopro che di strade per Tavolara ce n’erano diverse.

L’inizio della “strada” sommersa che da Capo Ceraso portava a Tavolara

Secondo la “ricostruzione” di una di queste strade da me raccolta, essa partiva dalla piccola spiaggia nei pressi della località Su Tuvone, nel litorale di Capo Ceraso che chiude da nord-ovest il Golfo di Spurlatta, per poi virare (preferibile il verbo marinaresco vista la particolare condizione marittima dell’antica via di comunicazione) decisamente verso est, in direzione di Tavolara, l’antica isola di Hermes, Mercurio per i romani, dio dei viaggi e dello scambio commerciale. Pensate che addirittura la “partenza” della supposta “strada” dalla terraferma può essere riconosciuta dalla foto satellitare di Google Earth che riportiamo qui si sopra.

L’indicazione ci è stata data in modo più che preciso, visto che tra gli intervistati vi è pure Francesco Anziani, classe 1935, ex valentissimo pescatore subacqueo, che vive nella sua casa sul mare a Punta Finosa, tra Porto Istana e Costa Corallina,  ed è uno dei più puntuali conoscitori di quei fondali. La “strada” viene descritta come formata da basoli levigati e disposti ordinatamente, ed è ritenuta comunemente opera d’uomo. Queste “strade”, chiamate localmente “tavolate”, erano battutissime dai pescatori subacquei per la ricchezza della fauna ittica. CONTINUA...

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