“Il mio piano per salvare la memoria del Titanic”
Ci sono poi i reperti, oltre 6 mila, recuperati in oltre cento immersioni dal 1987 al 2000 (il relitto fu scoperto nell’85 da Robert Ballard), che vanno da un fischietto a una porzione di scafo. Sono quasi tutti in mano alla Rms Titanic Inc., una società controllata dalla Premier Exhibitions di Atlanta, che rischia la bancarotta e che è intenzionata a vendere la collezione (che stima per un valore di 220 milioni di dollari) per salvarsi dal fallimento.
C’è un largo fronte che aborre tale ipotesi, dallo stesso Ballard a James Cameron, il regista del film campione d’incassi che nel 1997 rinnovò il fascino del Titanic; dai discendenti dei passeggeri agli studiosi. E c’è un piano per – appunto – salvare la memoria del liner. Lo illustra, in questa intervista, Kevin Fewster, il direttore del Royal Museums Greenwich, il complesso inglese che include il National Maritime Museum, il museo navale più grande del mondo (Fewster è stato di recente ospite del Galata Museo del Mare di Genova, nell’ambito del cartellone d’incontri del Festival del Mare). CONTINUA…