Dopo il parcheggio green da mille posti al Borgo, il candidato sindaco Luigi Romandini lancia un’altra proposta che riguarda le periferie: il progetto del “Taranto Hyperbaric Discrict” e della cosiddetta “Piscina Abissale” al quartiere Paolo VI. Nella nota stampa che pubblichiamo di seguito Romandini spiega di cosa si tratta.
“Da aree degradate e problematiche a porzioni di città capaci di sviluppare nuove economie. Le periferie come risorsa, come specificità con tratti ben precisi da valorizzare e promuovere. E’ questo il cambiamento netto, profondo, radicale che il candidato sindaco Luigi Romandini vuole imprimere a Taranto. La rivoluzione della competenza che abbatte i luoghi comuni, a cominciare dal più diffuso: le periferie non sono tutte uguali. Le problematiche presenti a San Vito, Lama e Talsano – spiega Romandini – non sono le stesse di Paolo VI, Salinella e Tamburi. Le periferie hanno tipologie diverse: San Vito, Lama e Talsano sono periferie costiere, Salinella, Paolo VI e Tamburi sono periferie urbane. Tutte vanno rese più sicure, vivibili, ben collegate. In tutte sarà potenziata l’illuminazione pubblica, saranno creati centri di aggregazione per giovani e anziani, saranno recuperate le aree degradate. In ognuna poi andranno realizzati interventi mirati. Un compito delicato e complesso che richiede un’attenzione costante: per questo sarà istituito l’Assessorato alle Periferie affinchè lo stesso impegno profuso per rivitalizzare il Borgo e per il recupero della Città vecchia, sia dedicato alle aree marginali della città. Le risorse per fare tutto ciò possono essere reperite attingendo dai fondi Fesr 2014/2020, stanziati dall’Unione europea che hanno una dotazione di circa 10 miliardi di euro.
Nel programma di Luigi Romandini sindaco di Taranto il quartiere Paolo VI diventerà un’area specializzata nell’innovazione tecnologica con particolare riferimento alle attività sanitarie. Sul tessuto preesistente su cui hanno sede l’ospedale Moscati, la Cittadella della Carità, il Politecnico di Ingeneria, si innesta il progetto del “Taranto Hyperbaric Discrict”, cioè la cosiddetta “Piscina Abissale”.
Si tratta – spiega Romandini – della realizzazione di un centro poliedrico e multifunzionale finalizzato alla ricerca, all’addestramento e all cura nel settore subacqueo e iperbarico. È costituito principalmente da una piscina di 40 metri di lunghezza e 18 di larghezza con fondali di 10 metri, resa unica al mondo da un tunnel verticale profondo 100 metri. La piscina sarà integrata in una struttura architettonica avveniristica di pregio, tanto nelle forme e nei materiali, quanto per il concept progettuale. Il centro sarà affiancato da un’area medica dotata di impianti moderni iperbarici, da aule per didattica, da un’area per lo sviluppo della realtà virtuale tridimensionale e sarà affiancata da un grande acquario. Diventerà punto di riferimento internazionale per: attività addestrative delle forze armate; addestramento operativo in ambiente subacqueo controllato per operatori off-shore (riparazioni di scafi e condotte sottomarine); addestramento alle operazioni spaziali in assenza di gravità, test dell’industria della robotica.
Verranno inoltre previsti impianti iperbarici che saranno il perno per la nascita di un Centro per la Cura della ferita difficile, assente nell’Italia meridionale, e allo stesso tempo, rappresenteranno un centro per la formazione di figure professionali quali medici e tecnici iperbarici. Accanto alle attività addestrative e formative – aggiunge il candidato sindaco – si colloca la ricerca nel campo della fisiologia umana in ambienti estremi, ricerca che vede protagoniste Università prestigiose come la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, L’Università di Pisa, il CNR Fisiologia Clinica di Pisa, il CNR di Lecce, l’Università Tor Vergata di Roma. La piscina del THD, inoltre, grazie alla sua profondità sarà adibita all’addestramento subacqueo professionale, sportivo per il conseguimento dei brevetti sub e di archeologia subacquea. I grandi oblò della piscina saranno un’attrazione turistica come gli spazi dedicati alla ricostruzione degli scenari reali in 3D i cosiddetti Serious game per la ricostruzione di scenografie per le riprese audiovisive, di produzioni filmiche, documentaristiche e pubblicitarie e la fruizione allo scopo ludico e ricreativo.
Il volto del quartiere Paolo VI cambierà radicalmente: sul territorio saranno creati nuovi posti di lavoro, arriveranno investimenti e nuovi stimoli imprenditoriali, migliorerà la coesione sociale. Così si combattono in modo concreto povertà, esclusione, arretratezza. Il sintomo più evidente dell’arretratezza in cui Taranto è sprofondata – aggiunge Romandini – è che ci sono intere zone della periferia costiera prive di fogna. Il primo atto in loro favore sarà, quindi, colmare questo incredibile gap. Fogne e strade come primo intervento per restituire San Vito, Lama, Talsano alla loro autentica vocazione, quella turistica. Ma vogliamo anche rendere fruibile e sicura la balneazione pubblica e incentivare le attività diportistiche con l’installazione di pedane e pontili galleggianti amovibili da via del Faro a Punta San Francesco. Rendendo la costa attrattiva, attrezzata e di facile accesso prevediamo di creare un secondo Lungomare, non cementificato, che colleghi Lama a San Vito. Prevediamo, inoltre, il recupero di aree demaniali e comunali, delle pinete (oggi degradate), la nascita di aree attrezzate per camperisti. L’obiettivo è quello di trasformare periferie amorfe e dormitorio in aree turistico-residenziale, dotate di una efficiente rete di servizi.
Secondo Romandini Taranto deve recuperare anni di immobilismo e di abbandono che hanno ulteriormente peggiorato le condizioni di vita nelle periferie. Non è più tempo di tatticismi, nè di campagne acquisti. Nell’imminente competizione elettorale prendono corpo sedicenti coalizioni eterogenee e senza alcun denominatore comune. Si tratta di cartelli elettorali che genereranno solo confusione e aggraveranno i problemi della città. Occorrono, invece, competenza, cuore e coraggio per recuperare il tempo e le tantissime occasioni perdute.