Ormai è risaputo, gli oceani del pianeta sono diventati un enorme bidone di rifiuti per ogni tipo di plastica. Sebbene i problemi ambientali associati all’inquinamento plastico sono sotto gli occhi di tutti, le azioni per mitigare questo inquinamento sono ancora limitate e lasciate all’iniziativa di volontari. In realtà ci sono impegni politici e programmi europei per ridurre gli impatti ma i risultati sono limitati. Ancora si buttano a terra cicche di sigarette (fonti di inquinamento pericolosissime per la la quantità di tossine contenute) e, dispositivi sanitari. E’ stato valutato che circa il 10% di tutti i rifiuti solidi è composto da macro e micro plastiche, ma oltre l’80% dei rifiuti che vengono in qualche maniera abbandonati contengono in qualche percentuale plastiche.
Il successo di questi materiali è legato alle loro caratteristiche, ancor oggi uniche. Sono economici, leggeri, resistenti alla corrosione e con elevate proprietà di isolamento termico ed elettrico. Questa versatilità ha di fatto rivoluzionato la nostra vita. Hanno anche contribuito alla nostra salute e sicurezza, basti pensare il grande impiego nel mondo della sanità, nella distribuzione dell’acqua potabile, nel confezionamento asettico degli alimenti.
A questi indubbi vantaggi vanno aggiunti gli aspetti economici con spese minori in termini di trasporto dei beni. Non sorprende che, con una popolazione in continua espansione e il nostro standard di vita in continuo miglioramento, la produzione di plastica sia aumentata da 0,5 a 260 milioni di tonnellate all’anno dal 1950, necessitando oggi oltre l’8% della produzione mondiale di petrolio.
E pensiamo che negli anni ’60 meno dell’1% dei nostri rifiuti era composto di plastica questa evoluzione, o devoluzione, è stata importante. I problemi fondamentali sono legati alla gestione dei rifiuti. Non tutte le plastiche sono infatti riciclabili ed i tempi di biodegrabilità possono arrivare a millenni. Inoltre, il loro uso è ancora legato a periodi di vita relativamente brevi; pensiamo alle stoviglie monouso, alle bottiglie di PET per le bevande e ad altri prodotti a vita breve che vengono eliminati definitivamente entro un anno dalla produzione. Una percentuale significativa è quella composta dalle buste di plastica. Continua…