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Inizia la sperimentazione di un software in grado di individuare relitti di navi non ancora scoperti partendo da immagini e rilevazioni fatte sui fondali marini. La nuova frontiera dell’archeologia subacquea.

In collaborazione con la branca di Archeologia Sommersa della Marina statunitense, una scienziata dell’Università di Austin (Texas) ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di ‘scandagliare’ i fondali marini e individuare resti di navi o di aerei affondati nelle profondità oceaniche.

Continua…

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