La missione di Oriana, da Napoli al Borneo per salvare le barriere coralline
Oriana ha un compito: difendere i colori sommersi. E salvare la barriera corallina del Borneo. Siamo a trenta chilometri da Semporna, nel Borneo Malese. Le acque turchesi del mare di Celibe sono un piccolo paradiso per i sub e i naturalisti di tutto il mondo. Questo è il triangolo dei coralli, un hotspot mondiale di biodiversità marina.
Ma c’è una missione da compiere e il compito è stato assegnato a una biologa napoletana appena trentunenne, laureata alla Federico II in biologia delle produzioni marine, PhD alla stazione zoologica Anton Dohr.
E Oriana Migliaccio ha detto sì, naturalmente: a Pom Pom Island dirige un dipartimento interamente dedicato alla protezione dell’ambiente marino (conservation department), che ha sede nel cuore di una piccola isola dalla sabbia bianca e dalla lussureggiante vegetazione tropicale. Si sveglia, tutte le mattine, e porta avanti una battaglia fondamentale. Con il sorriso sulle labbra. “La barriera corallina nel Borneo è a grave rischio di estinzione. Molte aree sono state danneggiate o distrutte completamente dal riscaldamento globale e dalla pesca invasiva con dinamite, che continua tuttora. Così, i coralli muoiono e i pesci scompaiono”.
Per invertire il pericoloso trend è arrivata, dunque, un’eccellenza napoletana, chiamata da Datuk Peter Loong, propietario del resort che abbraccia Pom Pom Island. Specialisti del settore collaborano, con Oriana Migliaccio, a una missione fondamentale: ci sono enti governativi e non, da Sabah Wildlife Department a WWF Malasia, da Green Fins Malesia a Reef Check Malesia. CONTINUA…