Le meduse sono considerate creature in balia delle correnti, che le portano ad ammassarsi o a spiaggiarsi in grandi gruppi, ma alcune di loro hanno una notevole capacità di rilevare la direzione delle correnti oceaniche e nuotare con forza contro di loro. E’ quanto viene fuori dallo studio “Current-Orientated Swimming by Jellyfish and its Role in Bloom Maintenance”, pubblicato su Current Biology da un team di scienziati britannici, statunitensi e francesi.
Graeme Hays, che quando ha partecipato allo studio insegnava bioscienze alla Swansea University (Gran Bretagna) e che ora lavora per la Deakin University (Australia), spiega che «il rilevamento delle correnti oceaniche senza punti di riferimento visivi fino ad ora si pensava fosse quasi impossibile, per esempio, anche in molti dei vertebrati migratori, tra cui gli uccelli e le tartarughe. Le meduse non sono solo sacchetti di gelatina passivamente alla deriva negli oceani. Sono incredibilmente avanzate nelle loro capacità di orientamento».
Hays insieme a Sabrina Fossette, della Swansea University, ha seguito i movimenti del meduse Rhizostoma octopus, con Gps logger ed ha utilizzato GPS-tracked per registrare i flussi di corrente. I due scienziati hanno anche osservato direttamente la direzione nuoto di un gran numero di meduse sulla superficie del mare.
Un comunicato della Swansea University sottolinea che «I dati di mostrano che le meduse possono nuotare attivamente contro-corrente in risposta alla deriva. Il modello di comportamento delle meduse e le correnti oceaniche contribuiscono a spiegare come le meduse siano in grado di formare fioriture, comprese quelle con centinaia di milioni di individui, per periodi fino a diversi mesi»
Fossette e Hays sottolineano che «non è ancora chiaro esattamente come le meduse capiscano da che parte andare. E’ rilevino la direzione della corrente con tutta la loro superficie corporea o possano indirettamente valutare la direzione della deriva con altri indizi, come ad esempio il campo magnetico della Terra o degli infrasuoni».
Comprendere la distribuzione delle meduse in mare aperto può essere utile per prevedere ed evitare le fastidiose fioriture di meduse, soprattutto se i risultati emersi dallo studio delle Rhizostoma octopus, valgono anche per le altre specie. Lo studio è importante anche per la sopravvivenza di altre specie a rischio estinzione, visto che svolgono un ruolo importante negli ecosistemi oceanici e come prede per le tartarughe liuto ed altri animali, Hays f ricorda che questi animali possono anche intasare le reti da pesca e provocare problemi al turismo balneare e conclude: «Ora che abbiamo mostrato questo comportamento notevole in una sola specie, dobbiamo vedere quanto ampiamente si applica ad altre specie di meduse. Questo consentirà una migliore gestione delle fioriture di meduse».
fonte: http://www.greenreport.it