Un insolito viaggio (sotto)marino alla scoperta dei resti di navi e aerei nei fondali del Sud, da Napoli all’Adriatico
NAPOLI – A mano a mano che si guadagna il blu, quella sagoma nera lì in fondo si arricchisce di nuovi particolari: il castello di poppa (forse mezzo diroccato); o un boccaporto; magari la colonna ancora intatta con tanto di timone. Oppure uno squarcio — allora risultato di polvere da sparo assemblata in forma di siluro e dunque esplosa— che rivela intrichi di cavi e tubature e lamiere contorti, saldati da incrostazioni che sono ora diventati vita marina.
L’immersione su un relitto — tanti