Il mare racconta storie antiche e moderne. E le onde hanno coperto per molti secoli, come un infinito tappeto cristallino, alcune di queste vicende umane trasformate in miti o leggende. Un vero e proprio mondo sommerso, in cui il passaggio dell’uomo è documento da relitti, oggetti abbandonati, a volte veri e propri tesori che nel tempo riaffiorano dal mare e che narrano una storia dimenticata. A volte anche riscrivendo pagine di storia umana che il mare ha inghiottito trascinando con sé una parte di verità che nessuno in tempi in cui no c’erano satelliti e internet, avrebbe potuto conoscere.
In questi mesi, il mare sta riportando alla luce il suo mondo sommerso. Singoli subacquei, squadre di ricerca, fortunati nuotatori e fotografie dall’altro hanno fatto scoprire all’uomo tesori che il tempo aveva lasciato coprire dal fragore del mare. In Israele, una statua appartenuta a un crociato e incastonata in conchiglie posate lì nel corso dei secoli, è stata fotografata nelle mani di un uomo che nuotava a 150 metri dalla costa del Carmelo. Shlomi Katzin, il cittadino israeliano che ha scoperto la spada, l’ha consegnata immediatamente alle autorità, scoprendo che si trattava di un’arma di circa nove secoli prima, del tempo delle crociate. Un ritrovamento unico che ci riporta a quell’epoca di cavalieri, spade, fede e sangue che ha caratterizzato la Terra Santa. E che il mare riconsegna nelle mani dell’uomo dopo averla cullata per quasi un millennio. continua…