Una colonna d’acqua si solleva dal mare e svetta verso il cielo fino a oltre 50 metri d’altezza. Un misto tra meraviglia e paura per chi osserva dalla spiaggia. Nessun mostro marino che sputa acqua dalle fauci. Nessuna creatura mitologica che vive negli abissi. Si tratta dell’effetto dell’onda d’urto scatenata dal brillamento di un siluro della 2^ guerra mondiale ritrovato lungo le coste della Calabria.
È grazie all’esperienza e alla professionalità degli uomini del Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Augusta della Marina Militare che il residuato bellico è stato trasportato al largo e fatto esplodere in condizioni di sicurezza. Un lavoro difficoltoso ed estremamente pericoloso. Ma la missione anche per questa volta è compiuta.
Il siluro di 6 metri di lunghezza e 60 centimetri di diametro di origine inglese