L’oceanografa Sylvia Earle al National Geographic Festival delle Scienze
È appena iniziato il National Geographic Festival delle Scienze all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ospite della prima giornata d’incontri una leggenda vivente: l’oceanografa statunitense Sylvia Earle, nominata dal New York Times “Sua Profondità”.
Ha preso il via stamattina il National Geographic Festival delle Scienze, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Ospite di questa prima e interessante giornata, è stata l’oceanografa Sylvia Earle, che ha trattato un tema di vitale importanza, drammaticamente attuale: la salvaguardia degli oceani.
Sylvia Earle è una vera leggenda del campo. Fondatrice di Mission Blue, SEAlliance e Deep Ocean Exploration and Research, è presidente del consiglio direttivo dello Harte Research Institute for Gulf of Mexico Studies.
È stata inoltre capo scienziato della NOAA ed è tra i fondatori di Ocean Elders. Il New York Times l’ha soprannominata “Sua Profondità”, mentre per il Times è stata la prima “eroina per il pianeta”.
Dal 1998 fa parte del programma Explorer in Residence del National Geographic.
Ha preso parte al primo gruppo femminile di acquanauti, vivendo per due settimane, nei pressi delle Isole Vergini, in una struttura subacquea a circa 15 metri sotto il livello del mare, insieme ad altre quattro colleghe.
In quell’occasione, era alle Hawaii, ha camminato sul fondale marino a circa 381 metri sotto al livello del mare.
Tantissime le pubblicazioni e i riconoscimenti ottenuti: la medaglia Hubbard di National Geographic, l’Ordine dell’Arca d’oro dei Paesi Bassi e medaglie dell’Explorers Club, della Royal Geographical Society, della Lindbergh Foundation e della Repubblica Dominicana.
Nel 2009, dopo aver vinto il Premio TED ha lanciato un accorato appello per la protezione degli Oceani. Perché i cambiamenti del mare, riguardano tutti noi e la salute dell’oceano equivale alla nostra. CONTINUA…