Immersioni: come diventare cacciatori di relitti (parte 1)
Vi piacerebbe scoprire un relitto sommerso? E’ tutta questione di buona volontà! Ecco qualche utile consiglio per diventare dei veri e propri cacciatori di navi sommerse
di Riccardo Bottazzo
Il relitto della nave Thistlegorm Mar Rosso
Forse accade anche voi, proprio come accade a me: per quanto ci riflettiate sù, non riuscire a darvi una spiegazione del fascino che i relitti sommersi esercitano su di voi.
Misteriosi testimoni di una tragedia come l’affondamento, l’abbraccio mortale del mare ha regalato loro una nuova vita trascinandoli giù, giù nelle profondità degli abissi marini sino a raggiungere una nuova dimensione d’esistenza. Adagiati nei punti più inaccessibili del mare, cristallizzati in uno scorrere di tempo più lento del nostro nel decadimento, i relitti continuano a raccontare le loro impalpabili storie ai subacquei che le vogliono ascoltare.
O forse no. Forse le cose sono più semplici ed ha ragione una mia amica che, mentre mi vestivo per andare ad infilarmi nel relitto del Thistlegorm, nel Mar Rosso, mi spiegava che non capivo niente di quello che era bello. “Fatti le tue lamiere contorte ed arrugginite. Io, vado a vedermi la barriera corallina!” Biologia contro storia? “Macché. La fai sempre difficile, tu. La questione è che i pesci sono belli, giocosi e colorati. Le lamiere brutte, anguste e cadenti! E pure puzzolenti!” Come la sentisse la puzza, col naso nella maschera, lo sapeva solo lei, de gustibus…
Ma se anche voi siete perdutamente innamorati dei relitti e delle loro strane storie, vi sarà senz’altro venuta la tentazione di cercarne uno tutto vostro. E vi sarà cresciuta dentro la strana sensazione – come il mio concittadino Hugo Pratt farebbe dire al suo amico marinaio Corto Maltese – di “avere un appuntamento” in fondo al mare con un relitto inesplorato che attende solo voi e le vostre pinne per rivelarsi a quello strano universo che sta sopra la superficie degli oceani. Così si diventa cacciatori di relitti. Ed è una malattia che non vi andrà più via!
E se è vero che di terre inesplorate, ahimè, non ce ne sono più, è anche vero che di navi perdute è disseminato il mare. Senz’altro sono di più i relitti ignoti che quelli catalogati nei nostri Gps nautici.
La domanda allora è: dove e come cercarli? CONTINUA…