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Basta agli Oceani di plastica

La impieghiamo da poco meno di cento anni, eppure oggi si trova in quasi tutti gli oggetti che ci circondano: parliamo della plastica. Sebbene un materiale di successo ha due grossi difetti: il primo è l’elevato tasso d’inquinamento che produce, il secondo è la sua difficoltà nell’eliminarla. La sfortuna è che non riusciamo proprio a separarci da questo materiale, ogni nostra attività quotidiana sembra essere condita dalla plastica. Ormai è ben documentata la sua presenza in tutti i mari e gli oceani del pianeta, all’interno dei  famosi vortici di plastica, con effetti devastanti e catastrofici per milioni di animali marini sul globo e su tutti noi. Impossibili da eliminare dalla catena alimentare, questi residui di plastica marina sono ingeriti dalle creature. Le conseguenze sono molto spesso letali. Paradossalmente, il primo uso della plastica fu a scopo di protezione dell’ambiente; era la seconda metà dell’Ottocento e nel gioco del biliardo si adoperavano palle di avorio di elefanti, specialmente elefanti indiani dello Sri Lanka. Lo stesso inventore, J.W. Hyatt, promosse anche nuovi pettini, fino ad all’ora fabbricati con il carapace delle tartarughe.

continua… http://www.ocean4future.org/archives/12896

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