Area Marina Protetta di Portofino, mappatura e pulizia dei fondalio.Robot “Baciccia” e cestini galleggianti: Portofino, operazione mare pulito
SIlvia Pedemonte
Santa Margherita – Al via la mappatura e pulizia dei fondali dell’Area Marina Protetta di Portofino. Con il Rov – Remote Operated Veihicle – “Baciccia”. E con il supporto di Veliger, l’imbarcazione dall’anima green (con motore elettrico fuori bordo) usata da Università degli Studi di Genova e Amp di Portofino per ricerche e studi. «E’ il momento di sapere nel dettaglio, per i fondali, cosa c’è e dove è. E procedere alla rimozione di quanto non dovrebbe essere presente – spiega il direttore dell’Area Marina Protetta di Portofino Giorgio Fanciulli . Possiamo ribattezzarlo una mappatura “alla ricerca degli attrezzi perduti”». Lo studio, con l’Università di Genova, dopo il fermo della pesca sportiva per 24 mesi, nella zona di Punta del Faro, ha mostrato «che oltre il 50 per cento delle gorgonie sono ferite dalle lenze. Nell’Area Marina Protetta delle Isole Medas, per dare un termine di paragone, non si supera il 10 per cento» spiega, il direttore Fanciulli.
Il robot modello “Chinook” è costato 120 mila euro ed è prodotto in Canada dalla Seamor. «Con “Baciccia” – aggiunge Fanciulli – potremo scoprire cosa succede sotto la superficie del mare senza che sia necessario far immergere un subacqueo. Basta caricarlo su una barca, calarlo sui fondali e vedere le immagini sul monitor». Nella giornata voluta e organizzata dal Lions Club di Santa Margherita e Portofino sul tema “Mare di plastica?” – partendo dal libro del giornalista Franco Borgogno “Un mare di plastica- Gli sconvolgenti risultati di una missione scientifica attraverso il passaggio a Nord Ovest”- si riflette su quanto nel mare (plastica, lenze, reti in nylon e altro) non ci dovrebbe stare. CONTINUA…