Si è svolto nei giorni scorsi a Bologna nell’ambito di Eudishow, la più importante fiera italiana dedicata alle attrezzature subacquee ricreative, il convegno sul tema “Affondamento volontario dei relitti: facciamo il punto su una questione controversa” organizzato dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, il più prestigioso e influente gruppo di esperti interdisciplinare in campo subacqueo.
Nella sua introduzione, Paolo Ferraro, direttore dell’Accademia, ha ricordato che i relitti sommersi sono tra i siti più frequentati e ricercati dai subacquei molti dei quali sono disponibili a viaggiare da un mare all’altro creando un indotto economico non trascurabile. Tuttavia il caso ha fatto si che alcune zone come la Sicilia siano ricche di relitti antichi e moderni mentre altre ne sono prive o non ne hanno a profondità raggiungibili dai sub. Nasce dal proposito di offrire anche a quest’ultime località la possibilità di attivare un’industria turistica l’intendimento di affondare volontariamente relitti di navi, pratica definita in inglese scuttling.
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