L’angolo del Tecnico: Erogatori, questi sconosciuti Di Giuseppe Figlia L’efficienza dell’attrezzatura va di pari passo con la sicurezza del subacqueo, la cura che normalmente viene dedicata a questi elementi, nel lungo periodo non è sufficiente per garantirne il perfetto funzionamento. Sale, calcare ed elementi estranei, intaccano con il passare del tempo le parti metalliche ed in gomma, pregiudicandone l’efficienza.
Per questo motivo, di seguito vi illustriamo, con l’aiuto di alcune immagini, gli elementi spesso sconosciuti che compongono un “primo ed un secondo stadio” Procedura per la corretta manutenzione (da eseguire esclusivamente da un tecnico abilitato dalla casa produttrice): dopo lo smontaggio, tutte le parti metalliche vengono immerse in una soluzione disincrostante, un sistema ad ultrasuoni, rimuove gli eventuali residui di incrostazioni, un meticoloso lavaggio ed un’accurata asciugatura conclude questa prima fase di pulizia. Si procede quindi alla sostituzione di tutte le guarnizioni e di eventuali parti usurate o danneggiate. Tutti gli elementi vengono nuovamente ricollocati nelle loro sedi, inizia ora la parte più delicata dell’intera operazione, la taratura del primo e del secondo stadio (un Primo Stadio a pistone è composto da ben 42 pezzi) Seguendo le specifiche del costruttore, il primo stadio viene calibrato per fornire la pressione di esercizio prevista.
La regolazione del secondo stadio, avviene con l’ausilio di apposite ”dime” e l’utilizzo del MAGNHELIC, un sensibilissimo indicatore di sforzo inspiratorio/espiratorio, grazie al quale è possibile ottenere l’ottimale impegno respiratorio per l’innesco del sistema di respirazione. A seguire, una verifica di funzionamento con l’alimentazione minima a 20 bar, superata la quale, il tutto viene lasciato in pressione per circa 30 minuti con lo scopo di verificare la perfetta tenuta del circuito.
Solo dopo una revisione effettuata in un centro autorizzato da un tecnico qualificato
