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Pesca a strascico in Danimarca, Sea Shepherd denuncia

Sea Shepherd denuncia pesca a strascico in Danimarca

I volontari e i biologi dell’associazione hanno condotto ricerche a bordo della nave da pattugliamento alla ricerca di prove sui danni provocati sul fondale marino dai pescherecci: “Mancano i controlli”
nave da pattugliamento MV Emanuel Bronner

Dal 16 gennaio al 6 aprile, i volontari e i biologi di Sea Shepherd hanno condotto delle ricerche nel “Sound” (conosciuto localmente come Öresund or Øresund) a bordo della nave da pattugliamento MV Emanuel Bronner, per studiare il fondale marino in cerca di prove sui danni provocati dai pescherecci a strascico. I biologi hanno prelevato campioni di suolo e di acqua e hanno effettuato una scansione del fondale che mostra segni evidenti della pesca illegale a strascico (vedi foto) con 6 tracce di reti a strascico in un solo tratto lungo 1 km. I sub di Sea Shepherd hanno inoltre ritrovato merluzzi e focene comuni morti intrappolati nelle reti fantasma abbandonate nel Sound.

Il divieto di pesca a strascico, in vigore da oltre 80 anni, ha consentito a molte specie anche rare di fauna marina di prosperare nel Sound. Ma un’approfondita ricerca pubblicata dalla Fondazione Oceana nel 2016, aveva dimostrato che l’attuale protezione non era più sufficiente a proteggere questo unico e fragile ecosistema e aveva chiamato in causa i governi della Danimarca e della Svezia affinché stabilissero un’unica e transfrontaliera area marina protetta (MPA) attraverso l’intero Sound, che comprendesse l’attuale e minore area protetta nonché le aree non protette.    CONTINUA…

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