Fulvio Finazzi, di Gropello, va a caccia di tesori che poi segnala alle autorità: «Con l’Università di Torino stiamo studiando una nave da trasporto medievale» 
Fulvio Finazzi
GROPELLO CAIROLI. Alle sei di sera, finalmente il side-scan sonar intercetta qualcosa. Sembra un relitto molto grosso, forse a cento metri di profondità. Il pavese Fulvio Finazzi è da mesi che cerca anche solo un piccolo resto di una nave naufragata o di un aereo precipitato, al largo della costa ligure. Ed è da mesi che non ha alcun risultato: soltanto vecchie carcasse, che altri cacciatori di relitti hanno già trovato e mappato. Ma adesso, al crepuscolo, il radar sonoro gli segnala un corpo sommerso. Finazzi vorrebbe immergersi immediatamente, per poterlo vedere con i propri occhi e studiarlo e fotografarlo e denunciarne il ritrovamento alla guardia costiera. Ma ammette che è tardi: troppo rischioso. Meglio tornare la mattina, con la luce, le acque più calme, l’attrezzatura giusta e la giusta carica di entusiasmo per una nuova avventura in fondo al mare.
«È così che mi sono innamorato del pattugliatore d’altura armato, risalente alla Seconda guerra mondiale e di nazionalità tedesca, che io e il mio compagno torinese Andrea Bada abbiamo recentemente scoperto a tre miglia da Savona», racconta Finazzi, che abita a Gropello Cairoli, lavora a Milano in un’azienda biomedica e nel tempo libero, dal 1984, fa il sommozzatore a caccia di reperti storici. continua… http://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2017/08/30/news/il-sub-cacciatore-di-relitti-nei-fondali-del-mar-ligure-1.15791375