Da 74 anni giace silenziosa e dimenticata sul fondale del mare di Siderno, di fronte al rione dei pescatori, denominato “a Sbarra”. È la motozattera MZ 774, della numerosa classe “MZ”, le motozattere concepite per uno sbarco a Malta che non ebbe mai luogo e che finirono con l’essere impiegate, in un primo momento, nel trasporto di materiali in Libia ed Egitto, successivamente, nel luglio-agosto 1943, nell’evacuazione delle truppe italo-tedesche dalla Sicilia invasa dagli Alleati. Per questa loro attività logorante, piena di pericoli e spesso dimenticata, le MZ furono soprannominate “muli del mare”. Il 15 agosto del 1943, mentre era impegnata nel trasporto di uomini e materiali dalla Sicilia alla Calabria, la MZ 774, insieme alla sorella più piccola MZ 746, fu attaccata da una ventina di aerei la cui nazionalità è controversa. Stando a quanto si apprende da un articolo di Vincenzo Meleca, “I relitti di Siderno: il mistero delle motozattere MZ 746 e MZ 774″, logica vorrebbe che si trattasse di velivoli anglo-americani, che all’epoca avevano il quasi completo controllo dello spazio aereo sullo Stretto. La relazione del comandante dell’MZ 746, 2° nocchiere Mario Nava, afferma, però, che i velivoli “portavano i nostri distintivi”.
Entrambe le unità furono, comunque, colpite in modo non letale, considerando che riuscirono a percorrere una sessantina di miglia nel mar Jonio fino a raggiungere Siderno. Qui, tra il 18 e il 20 agosto, dopo aver rimosso la mitragliera, le armi portatili, le munizioni, le strumentazioni, le carte nautiche e i documenti presenti, e aver reso inutilizzabili i cannoni, privandoli dell’otturatore, entrambe le motozattere vennero minate e fatte saltare con tre cariche esplosive da 6 kg ciascuna. L’esplosione provocò grosse falle negli scavi senza però distruggere del tutto le due unità. continua… http://www.larivieraonline.com/zattera-di-siderno-sia-la-prima-pietra-un-parco-subacqueo
A proporlo è il sidernese Renato Audino, campione di canoa. La motozattera MZ 774 che da anni giace nel silenzio degli abissi, di fronte al rione Sbarre di Siderno, potrebbe, insieme ad altre imbarcazioni – affondate volontariamente, secondo la pratica americana dello scuttling – dare vita a un parco marino finalizzato al ripopolamento ittico oltre che al turismo subacqueo.