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Mostri e fantasmi del mare: ecco il misterioso “mondo del silenzio”

Mostri e fantasmi del mare: ecco il misterioso “mondo del silenzio”

Un’immagine di “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne
“L’uomo vive in due mondi diversi: quello reale, che può vedere e toccare, e l’altro, quello dei sogni e della fantasia, per il quale ha sempre provato grande interesse, fino a subirne il fascino”.
Mostri, leviatani, leggende e superstizioni. E poi i fantasmi. C’è di tutto, nel profondo degli oceani, come nell’animo degli uomini.
Paure ancestrali che scienza e conoscenza non hanno mai, completamente scalfito.
Ed è il “mondo del silenzio”, è l’abisso assoluto che Giancarlo Costa (esperto di miti e leggende sul mare) e Maurizio Mosca (medico veterinario, fa parte della Società internazionale di Criptozoologia) indagano nel libro “Mostri del Mare” edito da Mursia.
L’aveva già fatto e l’ha rifatto, Costa, sfruttando le sue grandi conoscenze di storico della Marineria, subacqueo, velista e giramondo in “Leggende e fantasmi del mare”, l’ultimo lavoro pubblicato sempre per Mursia in cui rivivono le storie fantastiche e tenebrose narrate dai marinai.
Qui è la nave – creatura vivente – la protagonista delle 288 pagine capaci di inchiodarti alla poltrona e farti dimenticare, per ore, il mondo reale.
“Nel leggendario degli uomini – scrive Giancarlo Costa – il mare ha sempre rappresentato ruoli opposti: l’origine della vita e il suo annientamento; la culla e la bara. Nella lingua spagnola il mare ha tutti e due i generi: la mar , al femminile, per indicare il mare buono , quello da cui proviene la vita, e el mar , per indicare quello cattivo che distrugge e uccide”.
Navigano, tra le righe del volume diventate acqua, lo spettrale Olandese Volante, la vecchia storia del XVI secolo tramandata per centinaia di anni dagli uomini di mare.
“Sia tu maledetto! Il cielo ti condanni a navigare in eterno, senza riposo e senza mai toccare un porto”. Disse così l’apparizione al comandante di una nave olandese diventata fantasma. Terrore dei mari, avvistata ancora nel 1893, nel 1905 e nel 1911.
Fino agli ultimi del dopoguerra. “Alcuni miei equipaggi di U-bootes affermano di aver visto l’Olandese Volante durante i loro appostamenti a est di Suez. Rientrati alla base hanno dichiarato di preferire affrontare tutte le Forze Alleate del Nord Atlantico che conoscere una seconda volta il terrore di un incontro con la nave fantasma”, racconta il rapporto firmato dall’ammiraglio Karl Donitz.
Ma è dall’Acquario di Alfredo Cattabiani (Mondadori, 500 pagine) che riemergono con impeto i simboli, i miti e le credenze custoditi dal mare.
Riaffiorano gli animali dell’impossibile, gli esseri viventi dell’ignoto. Il “bestiario” si fa certezza, giustificata dalla fantasia dell’uomo-animale che pesca nel simbolismo, nel credo cristiano (il leviatano, la feroce balena) così come nelle verità celate nell’immaginario.
Il filo invisibile che separa il reale dal fantastico, sul mare e sotto il mare si assottiglia diventando quasi invisibile.

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