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Segnalazione di pesce flauto ad Ischia

Ci fu un tempo in cui i pionieri della ricerca si rivolgevano alla sapienza dei pescatori per portare avanti le loro indagini nel campo della biologia marina e la foto sbiadita del naturalista Anton Dohrn che si affida alle spalle ossute – eppur solide – del “pescatore Aniello” è una emblematica rappresentazione metaforica di questo contributo fornito dalle maestranze marinare al progredire della conoscenza scientifica.
Col passare del tempo, ai pescatori si è aggiunta un’altra categoria di “sentinelle del mare”: quella delle guide e degli istruttori subacquei. Soprattutto nelle zone turistiche costoro svolgono centinaia di immersioni all’anno e dunque hanno la possibilità di apprezzare cambiamenti significativi nell’ecosistema marino e di acquisire una serie di dati altrimenti impossibili da rilevare.
Oggi più che mai, quindi, la Local Ecological Knowledge – l’informazione che un gruppo di persone possiede sull’ecosistema locale (Huntington, 2000) – è un patrimonio importantissimo poiché permette alla comunità scientifica di monitorare quasi in tempo reale una molteplicità di fenomeni, come ad esempio l’invasione di specie aliene. Fenomeno, questo, che altera l’equilibrio ecologico, sanitario, economico e sociale dei paesi interessati e che ogni anno crea un danno stimato in dodici di miliardi di euro su scala europea. 
Capita così che un video pubblicato su youtube dal responsabile del centro di immersioni “Diving Agency” di Forio d’Ischia si riveli una importante segnalazione della presenza nel Golfo di Napoli di Fistularia commersonii, nota comunemente come “pesce flauto”, una specie aliena “lessepsiana“, cioè entrata in Mediterraneo dal Canale di Suez (da Ferdinand Marie de Lesseps, artefice dell’apertura del Canale).

I ricercatori hanno determinato che a partire dall’apertura del Canale di Suez ad oggi, più di ottanta diverse specie di pesci hanno invaso il Mediterraneo (IUCN, 2013) ma c’è una probabilità molto alta che questo numero aumenti rapidamente nell’immediato futuro.
Apprendendo la “notizia infausta” dell’imminente avvio dei lavori di ampliamento del Canale, diciotto tra i maggiori esperti del settore hanno redatto una dettagliata comunicazione dal titolo “‘Double trouble’: the expansion of the Suez Canal and marine bioinvasions in the Mediterranean Sea”, nella quale esortano la Authority del Canale di Suez e il Governo egiziano affinché, al contrario di quanto fatto fino ad ora, vengano rispettati gli accordi internazionali che prevedono la supervisione regionale e una valutazione di impatto ambientale che tenga conto di opzioni innovative di gestione del rischio (Galil et al., 2014). L’auspicio è che venga seguito l’esempio del Canale di Panama, dove gli ingegneri hanno creato un sistema di chiuse che impediscono il passaggio degli organismi.
L’esemplare di pesce flauto filmato a Ischia è un adulto di circa un metro di lunghezza, ed è stato avvistato alle 12:00 del 22 novembre 2014 durante un’immersione subacquea a Punta Sant’Angelo, ad una profondità di 15 metri e temperatura dell’acqua di 20°C.
Il mese dell’avvistamento conferma quanto già riportato in bibliografia in merito alla distribuzione intra-annuale delle segnalazioni, più frequenti nel periodo ottobre÷dicembre, che potrebbe significare che questa è la fase dell’anno in cui avviene la migrazione da un sito all’altro (Occhipinti-Ambrogi and Galil, 2008; Bodilis et al., 2011; Azzurro et al., 2012).
Di origine indo-pacifica, la prima Fistularia in Mediterraneo venne catturata nel 2000 in Israele da un pescatore; nel 2003 fu segnalata in Sicilia e già nel 2007 venne ritrovata in Francia: una velocità di dispersione media di circa 500 km/anno che la rende indiscutibilmente la specie invasiva a dispersione più rapida, tanto da meritare il soprannome di lessepsian sprinter (Karachle et al., 2004).
continua… http://www.nemoischia.it/index.php/articoli/pesce-flauto-immersione-santangelo-ischia/

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