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Ventimila idee sotto il mare Google che mappa i fondali, barriere mobili per pulire le onde, droni che sorvegliano la pesca. Così la scienza aiuta a salvare gli oceani

di Daniele Castellani Perelli
[img]http://serhost.digimaweb.it/file/attachment/2015/02/4e5dcf210c26007d50145de004889e23_view.jpg[/img] Nell’ottobre del 2012, ad appena 17 anni, un teenager olandese di Delft disse di aver ideato un marchingegno che avrebbe ripulito gli oceani di oltre 20 milioni di tonnellate di plastica, e in perfetto inglese lo presentò durante una videoconferenza internazionale TED. Oggi Boyan Slat studia Ingegneria aerospaziale all’università ed è molto vicino a veder avverare il suo sogno. A giugno, insieme a 70 scienziati e ingegneri, ha realizzato uno studio di fattibilità lungo 530 pagine. Nel frattempo ha già raccolto due milioni di dollari tramite il crowdfunding, le donazioni online, arrivate da 38mila persone di 160 Paesi diversi, ed entro un anno dovrebbe finalmente costruire i primi prototipi del suo Ocean Cleanup Array. Si tratta di barriere galleggianti a forma di V ancorate al fondale marino, da collocare lungo i corsi delle correnti oceaniche e in grado sia di raccogliere la plastica, consentendone il riciclo, sia di farsi attraversare senza rischi da pesci e plancton.
continua.. http://d.repubblica.it/attualita/2015/02/03/news/google_mappe_fondali_marini_scienza-2462634/

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