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Incidente da decompressione midollare con paraplegia: cosa fare?

Egregio dottore Pasquale Longobardi, alla fine del 2012 ho subito un grave incidente da decompressione midollare con blocco di tutti gli arti e della vescica. Sono stato subito trattato, con molta professionalità, presso la camera iperbarica dell’Ospedale di Grosseto dove mi sono state somministrate due tabelle 6 della US Navy e diversi trattamenti iperbarici di consolidamento. Purtroppo è rimasto il blocco degli arti inferiori e della vescica.
La Risonanza magnetica, eseguita quattro giorni dopo l’incidente, riportava “Sofferenza edematosa a distribuzione intramidollare da C2 a D10 che in sede cervicale si associa a modesta tumefazione della corda midollare mentre nel tratto dorsale si associa a idromielia e assottigliamento ipotrofico.

La morfologia e la clinica depongono per la natura ischemica cronica (dorsale) e recente (cervicale); non si può escludere la riacutizzazione della sofferenza ischemica a livello clinico lesionale (D7-D10)””.
Da allora a oggi sono in cura intensiva per la riabilitazione presso diversi Istituti specializzati (Unità spinali). Una successiva Risonanza ha rilevato la risoluzione del danno ischemico midollare ma le indagini strumentali funzionali (Potenziali Evocati Somato Sensoriali) e l’esame obiettivo rilevano che le vie nervose sono sofferenti.
Vista la buona reputazione del Centro iperbarico Ravenna per la cura degli incidenti da decompressione

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