Nei giorni 15-16 marzo 2008, nelle fredde acque del lago di S. Moritz, ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, Leonardo D’Imporzano, apneista venticinquenne di Lerici, (SP) tenterà di conquistare il record del mondo di apnea lineare senza pinne sotto i ghiacci.Seguendo le regole stipulate dall’AIDA (the International Association for Development of Apnea) cercherà di coprire una distanza di ben 42 metri. La misura, che in realtà non sembra così impegnativa, si complica maggiormente per le condizioni estreme dell'evento che caratterizzano questa performance: bisogna infatti cercare di sconfiggere il freddo, la scarsissima visibilità, il senso di claustrofobia ed un silenzio inquietante. Il tentativo di record, che ha subito numerosi spostamenti dovuti alle condizioni di salute dell’atleta, tra cui un investimento nel mese di dicembre che ha provocato una lesione meniscale, hanno fatto prima temere l’annullamento e poi optare per uno slittamento, condizionato comunque da quest’infortunio che non gli permette di allenarsi in maniera adeguata. Il progetto ha l’ambizione di determinare i fattori sia positivi che negativi che determinano il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui è immerso. Il vero record che ci si propone di superare è quello di arrivare a capire quali sono le interazioni tra la resistenza fisica e quella psicologica quando questa si trova in un ambiente profondamente differente da quello in cui l’uomo si è evoluto. Poi c’è anche il divertimento ed il gusto della sfida con se stessi e del mettersi alla prova. L’innata voglia di “crescere” e riuscire a raggiungere risultati sempre più difficili. La carenza di dati scientifici in letteratura spinge il fisiologo a studiare con particolare attenzione ogni variabile che possa influenzare le capacità prestazionali dell’atleta