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L’importanza delle soste di sicurezza profonde: ripensamenti sui profili di risalita di Richard L. Pyle – Parte II

L’importanza delle soste di sicurezza profonde: ripensamenti sui profili di risalita per immersioni con decompressione di Richard L. Pyle – Parte II
L’originale dell’articolo, pubblicato su SPUMS Journal Vol 27 No.2 June 1997, può essere letto seguendo questo link.
THE IMPORTANCE OF DEEP SAFETY STOPS: RETHINKING ASCENT PATTERNS FROM DECOMPRESSION DIVES di Richard Pyle (libera traduzione semplificata per la traduzione in molte lingue) – Parte II

Siete ancora scettici? Rispondete a questo: credete che la cosiddetta “sosta di sicurezza” alla fine delle cosiddette “immersioni non decompressive” [all’interno della “curva di sicurezza“, ndr] sia utile a ridurre drasticamente l’incidenza percentuale degli incidenti da decompressione?
Se pensate di no, date un’occhiata alle statistiche redatte dal Diver’s Alert Network e vi ricrederete. Ma la sosta “di sicurezza” è esattamente una “sosta profonda” dell’immersione “in curva”. Se vi fa sentire meglio, allora potete guardare la sosta profonda come una “sosta profonda di sicurezza” da farsi prima di risalire alla prima sosta di decompressione “richiesta”. Come sapete, la vostra prima sosta di decompressione “richiesta” è funzionalmente equivalente all’emersione effettuata “al limite di curva”. Non credete che per le immersioni “al limite di curva” la “sosta di sicurezza” sia ancora più importante? Alcuni di voi staranno pensando: “Io faccio già soste di sicurezza nelle mie immersioni con decompressione: mi fermo sempre 3-6 metri al di sotto della mia prima sosta richiesta.” Anche se questo è un passo nella direzione giusta, non è quello di cui sto parlando.
Vi chiederete che differenza c’è tra una sosta a 5 metri di profondità in un’immersione in curva e una sosta 5 metri al di sotto della prima prescritta per la decompressione. La differenza è che, siccome le soste di sicurezza hanno lo scopo di prevenire o limitare la crescita delle bolle, e tale crescita è in parte funzione della variazione di pressione ambientale, quindi non una funzione lineare della distanza.
continua… http://www.ocean4future.org/archives/13480

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