Il presidente Giuseppe Bonanno traccia il quadro dei principali risultati raggiunti nel 2012
Concluso con la storica firma a Bonifacio dello Statuto e della Convenzione istitutivi del GECT-PMIBB (Parco Marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio) e con la firma del Protocollo d’Intesa tra la Regione Sardegna e l’Ente Parco Nazionale di La Maddalena per lo sviluppo di azioni congiunte di pianificazione paesaggistica, l’anno appena trascorso segna un periodo di intensa attività per l’Ente di via Giulio Cesare.
Il raggiungimento di importanti obiettivi di lungo periodo programmati nel corso degli anni precedenti, come la ristrutturazione del CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Stagnali e il definitivo completamento della sentieristica sull’isola di Caprera, si affianca alla gestione delle attività quotidiane che fanno parte essenziale e qualificante delle attività del Parco: ricerca scientifica, monitoraggio a mare, educazione ambientale.
S’intrecciano, nel bilancio 2012 dell’Ente gestore dell’area protetta, progetti, attività e azioni mirate per la tutela del particolare equilibrio ambientale dell’Arcipelago con un’attenzione continua al reperimento di canali di finanziamento volti a superare le oggettive difficoltà legate al particolare momento storico di crisi economica, attraverso l’attivazione di nuovi canali di finanziamento in grado di garantire risorse aggiuntive oltre i trasferimenti ordinari dello Stato. È proseguito anche nel corso di quest’anno l’impegno costante per garantire possibilità occupazionali all’intera comunità anche attraverso l’elaborazione di nuove e innovative progettualità legate alla tutela ambientale. Frutti importanti del lavoro di programmazione svolto nel corso degli anni precedenti, portati avanti e rilanciati anche nella fase di gestione guidata dal Vice Presidente facente funzioni Luca Montella nel corso dei mesi in cui, alla scadenza naturale del mandato, sono state attivate le procedure per la nomina del riconfermato Presidente Bonanno.
Tutela ambientale e occupazione. A partire dalla considerazione delle opportunità occupazionali legate allo sviluppo della tutela ambientale, anche in questa annualità l’Ente Parco ha confermato, nei limiti delle disposizioni di legge, l’investimento nel capitale umano utile alla realizzazione e al perseguimento dei propri obiettivi. Alla base solida dei 23 dipendenti a tempo indeterminato, consolidata con il definitivo assorbimento in pianta organica delle competenze professionali espresse dai dipendenti dell’ex base Usa, si è aggiunto l’apporto del personale a tempo determinato, rappresentato da altri 31 dipendenti; a questi si somma ulteriormente tutto il personale impegnato nel corso delle attività stagionali estive dell’Ente Parco, costituito da altre 32 figure professionali. Le possibilità occupazionali derivanti dalle iniziative del Parco rappresentano un punto di forza per l’Ente stesso, sul quale si intende continuare a lavorare anche in considerazione della diversificazione professionale delle figure a disposizione: operai, falegnami, tecnici amministrativi e informatici, oltre a professionalità più settoriali e qualificate, attive nel campo della ricerca scientifica, quali biologi, geologi e forestali.
Recupero CEA (Centro Educazione Ambientale) di Stagnali. Grazie alla rimodulazione di un finanziamento comunitario del vecchio programma “Interreg IIIA””