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Grado, turismo subacqueo sul relitto del “Mercure”

GRADO. Il Mercure, la più antica nave con bandiera tricolore conosciuta, esplose il 22 febbraio 1812, forse perché colpito alla santabarbara dal brig inglese Weasel impegnato, assieme al vascello Victorius, nel combattimento contro la squadra italo-fracese partita da Venezia di scorta al Rivoli, vascello da 74 cannoni.

Scontro noto agli storici della marina come battaglia di Grado, nel corso della quale persero la vita circa 400 uomini. In occasione dell’edizione 2012 di Lagunamovies, domenica 5 agosto, sarà proposto il viaggio In diretta dall’abisso: i misteri del Mercure, visita al relitto, che offrirà a cinquanta spettatori ((prenotazioni operative a Grado alla Promhotels-Isola del Sole, 0431782929-82347, info@promhotels.net) la possibilità di assistere all’immersione di subacquei professionisti che da anni lavorano con l’Università Ca’ Foscari nelle campagne di scavo, dirette da Carlo Beltrame, massimo esperto e studioso del relitto, sul Mercure.

Grazie ad alcune telecamere subacquee il pubblico potrà assistere alla a un’affascinante visita guidata. Le immagini saranno proiettate in tempo reale su uno schermo posizionato a bordo della motonave. Sarà il docente di archeologia marittima di Ca’ Foscari, appunto, Carlo Beltrame ad offrire al pubblico un’introduzione sui metodi e sui risultati delle ricerche e a commentare l’immersione di tre subacquei: il gradese Stefano Caressa, Francesco Dossola, della Soprintendenza del Veneto, e il giornalista e scrittore Pietro Spirito, autore del libro L’antenato sotto il mare (Guanda 2010). Le letture saranno a cura di Gualtiero Giorgini.
L’ultima campagna di scavo, affidata al Dipartimento di studi umanistici dell’ateneo, si è conclusa la scorsa estate. All’interno del relitto, a 17 metri di profondità, sono stati rinvenuti quasi 900 reperti: pezzi di artiglieria, armi portatili, armi portatili, else di spade, cannoni, ma anche oggetti personali come bottoni della giubba, acciarini, una pipa, calzature in cuoio e oggetti preziosi come anelli, catenine d’oro e pendagli di varie fogge.
«Si tratta di oggetti unici nel loro genere e conservati in maniera eccezionale – spiega Beltrame –, il Mercurio è uno dei contesti archeologici sottomarini meglio conservativi del Mediterraneo. Tra l’altro è unico anche per la conservazione di numerosi resti umani imprigionati a causa della dinamica dell’affondamento. Con le risorse messe a disposizione dal Comune di Lignano e dalla Carigo abbiamo potuto organizzare mostre a pannelli con una piccola scelta di oggetti esposti ma se ci fosse l’interesse da parte degli enti pubblici credo che il progetto meriterebbe un’esposizione di ampio respiro»

fonte:messaggeroveneto

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